Sposarsi con la cerimonia tradizionale rimane la scelta più diffusa, ma stanno aumentando le coppie che preferiscono la fuga romantica per pronunciare il fatidico sì o quelle che, pur avendo cittadinanza italiana, risiedono in un Paese straniero. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere per convolare a nozze all’estero.

Da sempre i matrimoni sono un’occasione per trascorrere una giornata speciale in compagnia delle persone più care. Alcune coppie, tuttavia, non amano essere troppo “protagoniste” il giorno delle proprie nozze e, anziché optare per la cerimonia tradizionale insieme a parenti e amici, decidono di fare una fuga romantica e scambiarsi le promesse in un Paese straniero. Dalle spiagge tropicali ai ghiacci del Nord Europa, le destinazioni per pronunciare il fatidico sì in una location magica e suggestiva sono davvero tantissime. Allo stesso modo, sono molte le coppie che hanno cittadinanza italiana ma la residenza in un Paese straniero, che scelgono come luogo per convolare a nozze. Chi decide di sposarsi all’estero, tuttavia, deve prima informarsi sulle pratiche burocratiche da espletare per officiare la cerimonia in un altro Paese, facendo però in modo che risulti valida anche in Italia. Scopriamo come fare. 

Matrimonio all’estero: a chi rivolgersi

Che si tratti di italiani residenti all’estero o di concittadini che, semplicemente, vogliono sposarsi in un altro Paese, la cosa migliore da fare è rivolgersi alle istituzioni competenti del luogo in cui si celebra il matrimonio, dalle autorità civili alle sedi consolari, fino all’Ambasciata italiana. Gli italiani residenti all’estero, inoltre, devono essere iscritti all’AIRE, l’anagrafe in cui sono registrati i concittadini che non hanno residenza in Italia. 

I documenti da presentare

Per quanto riguarda la documentazione necessaria per sposarsi all’estero, è consigliabile informarsi presso le autorità civili di competenza del Paese prescelto. In generale, comunque, i documenti da presentare sono l’atto di nascita, la carta di identità o il passaporto, l’eventuale documento che attesta la residenza all’estero e, in caso di divorzio o vedovanza, la relativa certificazione. È importante sapere che, per fare in modo che il matrimonio risulti valido anche in Italia, occorre che la cerimonia non si svolga in contrasto con le leggi nostrane (per esempio rispetto alla poligamia, ammessa in alcuni Paesi, ma non nel nostro). Sposarsi all’estero, inoltre, preclude la possibilità di effettuare la separazione dei beni, che è possibile richiedere solo in Italia.